Paolo Fichera: il mio male è la pietra

Compitu Re Vivi

Paolo Fichera, BOSCO, Anterem 2013

fichera 2345Ci sono poesie misteriosamente baciate da una ferita – fenditura che abita la superficie della pietra – mostrata senza pudore. Eppure l’anima è il bosco e la ferita è protetta dal silenzio.
Per districarsi nei folti meandri di questo bosco, occorre partire dai frammenti semplici, quelli che lasciano tracce e indizi. Per esempio questo:

come se la lingua fosse un deserto paziente
la digressione oltre due punti inconciliabili
un libro accartocciato nella tasca, un cappotto lungo, un essere umano

Ecco, forse il problema centrale è, appunto, la lingua, e una considerazione a monte potrebbe riguardare il perché si approdi a una lingua che, forse, e sempre, è questa digressione oltre due punti inconciliabili. Che vuol dire, anche, leggere, avvicinarsi a questa scrittura per brandello di letture, isolando versi e parole laddove questi mostrino la rete nascosta che tesse la Voce facendola emergere per gorghi, scatti…

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Poesie inedite di Griselda Doka

Words Social Forum

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Griselda Doka è nata a Tërpan, Berat (Albania). È attualmente dottoranda in Studi letterari, linguistici, filologici e traduttologici presso l’Università degli Studi della Calabria. I suoi interessi scientifici si basano sulla lingua e la letteratura albanese, sulle scienze traduttologiche e sulla letteratura della migrazione, con un focus particolare sugli autori di origine albanese. Ha ideato e portato avanti per due edizioni (la III in corso) il Concorso Internazionale della Poesia della Migrazione “Attraverso l’Italia”, patrocinato dal Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria e dal comune di Cosenza. Attiva come operatrice culturale, organizza eventi sul territorio ed è membro di varie giurie letterarie. Oltre alla sua lingua madre, scrive anche in italiano. La sua prima silloge Soglie è stata pubblicata di recente da Aletti Editore. Ha partecipato ed è stata selezionata in vari concorsi letterari, nazionali e internazionali, con relative pubblicazioni in antologie, riviste e blog.

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Bando “Attraverso l’Italia” III Edizione

L’Associazione Socio-Culturale “LOGOS-CONTATTO” e il MUSAGETE – Istituto Culturale della Calabria

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Con il Patrocino del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione – Unical

logo

Promuovono 

ATTRAverso L’Italia

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Concorso Letterario Internazione

di Poesia della Migrazione

Terza Edizione

BANDO

Art. 1

Il concorso è rivolto a immigrati o migranti maggiorenni che scrivono in lingua italiana. L’iscrizione al concorso è aperta ad autori di qualsiasi nazionalità. Possono partecipare anche migranti italiani all’estero o i cosiddetti italiani della diaspora, purché i loro componimenti siano scritti in italiano. Sono ammessi componimenti scritti soltanto in lingua italiana. Il tema è libero.

Art. 2

Il concorso si suddivide in tre sezioni:

Sezione A. Poesia inedita in lingua italiana

I partecipanti dovranno inviare fino a tre liriche inedite all’indirizzo e-mail attraverso@outlook.it; le poesie dovranno essere accompagnate da una scheda di partecipazione che comprenda i dati personali dell’autore (nome, cognome, data di nascita, indirizzo, recapiti telefonici ed e-mail) e che sia debitamente sottoscritta. La partecipazione a questa sezione è gratuita. I componimenti dovranno essere inviati entro il 18 Ottobre 2015.

Sezione B. Opera edita di poesia in lingua italiana

I partecipanti dovranno inviare 5 copie dell’opera proposta (edita tra il 2000 e il 2015) al seguente indirizzo: c/o Alessandro Gaudio, C.da Torre della Signora, n. 1, 87076, Villapiana (CS) indicando sul plico la dicitura Partecipazione Concorso Attraverso l’Italia; un’ulteriore copia dell’opera in formato pdf, word o pub dovrà essere inviata al seguente indirizzo e-mail attraverso@outlook.it. L’opera dovrà essere accompagnata da una scheda di partecipazione che comprenda i dati personali dell’autore (nome, cognome, data di nascita, indirizzo, recapiti telefonici ed e-mail) e che sia debitamente sottoscritta. Per questa sezione è previsto un contributo di lettura pari a 10 euro. Le opere dovranno essere inviate entro il 18 Ottobre 2015. Farà fede il timbro postale.

Sezione C. Poesia inedita dal carcere (La sezione è riservata a poeti detenuti)

Questa sezione completa l’idea progettuale del concorso, allargandola al mondo della scrittura dal carcere. Sono numerosi, infatti, i laboratori di scrittura e gli eventi letterari svolti all’interno delle strutture detentive. Si tratta, il più delle volte, di testimonianze scaturite dall’esperienza carceraria stessa, che in un secondo momento diventano ponte con la società e forma di riscatto in cui la parola supera i vincoli della contingenza, trovando altrove la sua collocazione.

I partecipanti dovranno inviare un massimo di tre componimenti a tema libero, in lingua italiana, all’indirizzo e-mail attraverso@outlook.it o al seguente indirizzo postale: c/o Alessandro Gaudio, C.da Torre della Signora, n. 1, 87076, Villapiana (CS), indicando sul plico la dicitura Partecipazione Concorso Attraverso l’Italia. I nomi dei poeti detenuti verranno indicati in sigla. I testi dovranno essere accompagnati da una scheda anagrafica che comprenda i dati personali dell’autore, l’indirizzo e i recapiti delle struttura di riferimento.

La partecipazione è gratuita. Le opere dovranno essere inviate entro il 18 Ottobre 2015.

Art. 3

Si può partecipare a una sola sezione.

Art. 4

I concorrenti o le case editrici, per partecipare alla sezione B, dovranno versare un contributo di lettura pari a € 10,00 sul Conto Postepay Evolution, IBAN: IT 43B0760105138275390375395, indicando come causale “Contributo di partecipazione al concorso ATTRAverso-L’ITALIA”. La fotocopia del versamento dovrà pervenire al seguente indirizzo c/o Alessandro Gaudio, C.da Torre della Signora, n. 1, 87076, Villapiana (CS), oppure via e-mail a attarverso@outlook.it entro e non oltre il 18 Ottobre 2015. Farà fede il timbro postale dell’ufficio accettante.

Art. 5

L’esito del concorso sarà comunicato ai vincitori via e-mail almeno 15 giorni prima della data prevvista per la cerimonia della premiazione e, successivamente, pubblicato in rete (sul sito http://www.ilmusagete.it, sul blog https://migranzeletterarie.wordpress.com/ e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/LogosContatto/560522770735220?fref=ts), nonché diffuso attraverso altri siti dedicati alla promozione del concorso.

I vincitori dovranno ritirare personalmente i premi (ad eccezione dei vincitori della sezione C) in occasione della cerimonia prevista per il mese di dicembre 2015 presso l’Università della Calabria.

A tutti gli autori verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Art. 6

Le opere pervenute entro la data indicata saranno giudicate da una giuria qualificata e non verranno restituite. Il giudizio della giuria è insindacabile.

Art. 7

Il premio riservato al vincitore della sezione A consiste nella pubblicazione di una silloge.

Al vincitori della sezione B sarà riservato un contributo in denaro pari a 300,00 euro per il primo premio, 200,00 euro per il secondo e 100,00 euro per il terzo.

Gli elaborati migliori della sezione C verranno pubblicati su rivista letteraria.

La giuria si riserva di attribuire menzioni e premi speciali a opere ritenute particolarmente meritevoli.

Inoltre, il comitato organizzatore si riserva di pubblicare un’antologia delle opere migliori.

Art. 8

L’autore, partecipando al premio, accetta le condizioni del presente regolamento. L’autore rilascia all’organizzazione del concorso la liberatoria allegata al presente bando per la libera e gratuita pubblicazione di tutti i contributi ritenuti idonei.

Art. 9

È a carico dei partecipanti l’onere di informarsi circa aggiornamenti ed eventuali variazioni concernenti il Premio, attraverso la periodica consultazione del sito o contattando direttamente la Segreteria.

Art. 10

La giuria è composta da:

Teresa Caligiure

Fiorella De Rosa

Griselda Doka

Alessandro Gaudio

Flaviano Pisanelli

Maria Rossi

Bonifacio Vincenzi

Comitato scientifico

Mario Benvenuto (Università della Calabria), Fiorella De Rosa (Università della Calabria), Alessandro Gaudio (Università della Calabria), Mia Lecomte (Université Sorbonne Nouvelle, Paris 3), Rossella Pugliese (Università della Calabria), Daniele Comberiati (Université Libre di Bruxelles), Pierino Gallo (Université Sorbonne Nouvelle, Paris 3), Paolo Chiozzi (Università degli Studi di Firenze), Maria Panetta (Università di Roma, La Sapienza), Matteo Lefèvre (Università di Roma, Tor Vergata).

Segreteria:

Oreste Bellini, bellini@ilmusagete.it, cel. 327.2476227

Griselda Doka, attraverso@outlook.it, cel. 320.8886034

MODULO DI ISCRIZIONE AL CONCORSO DI POESIA

“Attraverso l’Italia”

Da compilare e spedire all’indirizzo attraverso@outlook.it entro il 18/10/2015

Cognome e nome__________________________________________________

Luogo e data di nascita_____________________________________________

Via___________________________________________________n°________

Città_______________________________Cap______________Prov.________

Tel/Fax__________________________________________________________

Cellulare____________________E-mail________________________________

Sezione scelta:

Breve nota biografica

Il sottoscritto dichiara che le opere presentate sono originali e frutto del suo ingegno e che sono libere da diritti per la lettura, la stampa, l’esposizione e per la eventuale pubblicazione. Il sottoscritto accetta il regolamento del concorso e ai sensi dell’art.13 del nuovo codice sulla privacy (D.Lgs 196 del 30 giugno 2003) presta consenso a che i propri dati personali vengano conservati dall’organizzazione. L’utilizzo degli stessi dovrà avvenire esclusivamente nell’ambito dell’iniziativa, con l’esclusione di qualsiasi diffusione o comunicazione a soggetti terzi se non con il mio espresso consenso.

Data Firma

Intervista a Maria Pina Ciancio

Intervista a Maria Pina Ciancio, vincitrice del Premio Poesia della Migrazione “Attraverso l’Italia”

Storie minime e una poesia per Rocco Scotellaro è  il libro vincitore del Premio Internazionale di Poesia della Migrazione “Attraverso L’Italia 2014”.

L’intervista che segue si è tenuta in occasione della serata di premiazione, al Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza, il 7 dicembre 2014.

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  1. Tutti abbiamo apprezzato la profondità e la sensibilità delle sue Storie minime. La raccolta sembra essere ambientata in quelli che lei definisce “luoghi dell’anima”, che ripercorre e riporta alla luce seguendo con pazienza una traccia interiore alla quale si somma la sua esperienza personale. Le vorrei chiedere come questa personale esperienza migratoria arrivi a ridefinire la percezione stessa dei luoghi che descrive.
  1. La Lucania è la terra del sud dove sono ritornata negli anni ’70 e dove fin da quand’ero giovanissima, viaggio alla scoperta dei luoghi interiori e dell’appartenenza (paesi, vicoli, piazze, fiumare, boschi, calanchi), quelli solitamente trascurati dai flussi turistici e di massa, in un percorso di riappropriazione dell’identità e delle radici. Ecco, credo che quest’esperienza e un grande amore per i nostri luoghi, mi ha consentito di restare e di non ripartire ancora.
  1. Lo spaesamento − spiega in un passaggio − ecco cos’è: un tempo in cui le mani non sanno più se stringersi a pugno o fermarsi distendersi a ramo sul cuscino; l’idea residuale che la poesia ammette sembra essere quella di una realtà riconducibile alle cose estranee, quasi dominata da esse. Come queste cose partecipano al suo modo di scrivere?
  1. Dopo aver vissuto l’emigrazione degli anni ’70 (come figlia di genitori emigrati all’estero) e il difficile ritorno nei luoghi d’origine, mi sono ritrovata a vivere la nuova emigrazione del 2000 che ha (ri)spopolato i nostri paesi del sud. Uno spopolamento e uno svuotamento di anime e di cervelli questa volta. Questo libro racconta l’emigrazione vista con gli occhi di chi resta e non il contrario, come solitamente accade. Lo “spaesamento” di cui scrivo è lo smarrimento, il silenzio, la dimenticanza, la lotta -a tratti disperata- tra impotenza e speranza, resa e riscatto.
  1. La sua attività di poetessa è già ricca e articolata. Come sta cambiando la sua poesia rispetto ai suoi esordi e alle raccolte precedenti? Quali sono i fattori che − eventualmente − hanno indotto tale cambiamento?
  2. Le primissime esperienze di scrittura sono state più intime ed ermetiche, poi, la “terra” e il nostro “sud” hanno iniziato ad essere il filo conduttore di tutti i miei scritti. Lo sguardo si è fatto più lucido sulla realtà e sul mondo che ci circonda. Non si può vivere qui senza aver fatto i conti con il sentire collettivo che ci circonda. Né “La ragazza con la valigia” ho interpretato la marginalizzazione sociale ed umana del ruolo delle donne, in “Storie minime” l’emigrazione di ieri e di oggi dai nostri paesi.
  1. So che lei è molto attiva nella promozione della scrittura, sia attraverso le sue diverse pubblicazioni e le partecipazioni a giurie prestigiose e sia con l’attività diLucaniArt. Ci vuole descrivere più in dettaglio le attività di questa associazione e il ruolo che ricopre all’interno di essa? In che modo questa attività si lega alla sua idea di poesia?
  1. L’Associazione Culturale LucaniArt che nasce nel 2007 dall’incontro di un gruppo di amici con la passione per la letteratura e la poesia ha lo scopo di promuovere e diffondere sul territorio regionale e nazionale l’arte, la letteratura e la cultura lucana, mirando soprattutto alla contaminazione e alla divulgazione delle opere dei giovani talenti nel campo della poesia, del romanzo, dell’arte pittorica e fotografica. Si avvale di un sito web autogestito, dove si condividono esperienze, si promuovono attività riflessione, di confronto e di scambio. Da qualche anno l’Associazione opera anche attraverso un nuovo progetto letterario, la pubblicazione di plaquette letterarie artigianali a carattere conoscitivo e divulgativo di autori lucani e non solo.
  1. Nella postfazione di Massimo Sannelli si legge che la sua poesia è riconducibile a uno “stile-passione praticato”, simile alla poetica di Rocco Scotellaro. Che importanza assume sul piano identitario e poetico questo riferimento dichiarato alla poetica del grande scrittore di Tricarico?
  2. Potrei dire che Rocco Scotellaro è un poeta che ammiro fortemente, così come altri grandi padri spirituali del nostro sud, ma sarebbe riduttivo. RoccoScotellaro, in quanto figlio della nostra terra lucana è uno scrittore che sento in modo innanzitutto fraterno, per il suo stare “dentro le cose” e per la sua esperienza attiva e di vissuto in questa terra condivisa, che conserva ancora accanto alla modernità, forti tratti di tradizione ed arcaicità.
  1. Infine, quali sono i suoi progetti in ambito culturale e letterario? Ha in cantiere altre raccolte?
  2. Mi piace condividere con voi la notizia che dopo cinque anni di silenzio è appena uscita la mia nuova raccolta poetica per i tipi dell’Arca Felice, dal titolo “Assolo per mia madre”.

(a cura di Griselda Doka, Dottoranda di Ricerca presso Università della Calabria)

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Maria Pina Ciancio, Alfonso Guida: due poeti lucani tra i vincitori del Concorso Internazionale di Poesia della Migrazione “Attraverso l’Italia 2014”

LucaniArt Magazine

Comunicato stampa della Giuria del Premio

La giuria del Concorso Internazionale di Poesia della Migrazione denominato “Attraverso l’Italia” ha selezionato i vincitori della seconda edizione. Per la sezione riservata alle opere edite il primo premio è stato assegnato alle Storie minime e una poesia per Rocco Scotellaro (Rimini, Fara, 2009) di Maria Pina Ciancio. Il secondo premio è stato attribuito ad Alfonso Guida con L’acqua al cervello è una foglia. Madrigali dedicati (Varese, LietoColle, 2014) e il terzo a Anna Belozorovitch con Qualcosa mi attende (Varese, LietoColle, 2013). Tra i finalisti la giuria ha individuato anche Giacomo Signore con Corpus metapoetico (Varese, LietoColle, 2014) e Nadezhda Georgieva Slavova con Destini in versi (Parma, Rupe Mutevole, 2014).
Il vincitore del primo premio della sezione riservata alla Poesia inedita è Arianna Luci con la poesia Una cosa minima. Mohamed Malih con Profughi si aggiudica il secondo premio e Mimoza Sali con…

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Comunicato stampa Risultati “Attraverso l’Italia” II Edizione

I vincitori della seconda edizione del

Concorso Internazionale di Poesia della Migrazione

“Attraverso l’Italia 2014”

La giuria del Concorso Internazionale di Poesia della Migrazione denominato “Attraverso l’Italia” ha selezionato i vincitori della seconda edizione. Per la sezione riservata alle opere edite il primo premio è stato assegnato alle Storie minime e una poesia per Rocco Scotellaro (Rimini, Fara, 2009) di Maria Pina Ciancio. Il secondo premio è stato attribuito ad Alfonso Guida con L’acqua al cervello è una foglia. Madrigali dedicati (Varese, LietoColle, 2014) e il terzo a Anna Belozorovitch con Qualcosa mi attende (Varese, LietoColle, 2013). Tra i finalisti la giuria ha individuato anche Giacomo Signore con Corpus metapoetico (Varese, LietoColle, 2014) e Nadezhda Georgieva Slavova con Destini in versi (Parma, Rupe Mutevole, 2014).

Il vincitore del primo premio della sezione riservata alla Poesia inedita è Arianna Luci con la poesia Una cosa minima. Mohamed Malih con Profughi si aggiudica il secondo premio e Mimoza Sali con La mia vita il terzo. Tra le liriche degne di menzione la giuria ha segnalato Il risveglio di Enrico Mina, Un cane di legno e Presso il pegno di Fatime Kulli, Tempo di Rina Xhihani, Erano splendidi i bottoni e La luna dello scoglio di Benito Galilea, Vibra di Vasily Biserov e Dal silenzio che fu solitudine di Rita Minniti. Inoltre, la giuria ha deciso di conferire un premio speciale all’autrice italo-albanese Klara Kodra. Un’altra menzione va a Lulzim Gjini con la poesia intitolata Un testo non scritto.

La serata conclusiva dell’evento, organizzato insieme all’Associazione ONLUS “Passaggi” di Trebisacce e patrocinato dal Comune di Cosenza e dal Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria, si terrà il 7 dicembre 2014 alle ore 17 e 30 presso il Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza.

Si ricorda che il concorso, a tema libero, si rivolge a immigrati o migranti maggiorenni di qualsiasi nazionalità che scrivono in lingua italiana, ai migranti italiani all’estero e ai cosiddetti italiani della diaspora.

Il premio riservato al vincitore della sezione Poesia inedita consiste nella pubblicazione di una silloge. Il secondo premio in un’opera d’arte e il terzo in una targa di merito. All’autore dell’opera edita vincitrice sarà assegnato un premio in denaro pari a 300 euro. Il secondo premio consiste in un’opera d’arte e il terzo in una targa di merito. La giuria di “Attraverso l’Italia, 2014, seconda edizione” è composta da Mario Benvenuto (Ricercatore di Lingua e Traduzione Spagnola), Fiorella De Rosa (Ricercatrice di Lingua e Traduzione Albanese), Alessandro Gaudio (Docente di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea), Rossella Pugliese (Docente di Lingua e Traduzione Tedesca) e Griselda Doka (Dottoranda in Studi letterari e linguistici).

Si Cambia – Camilla Caldelli

Mi chiamo Camilla Caldelli, ho 18 anni e frequento l’ultimo anno di un liceo di indirizzo linguistico in Svizzera. Ho sempre scritto tanto e mi è sempre servito come sfogo ma ho capito che avrei dedicato tutta la vita e la carriera alla scrittura solo il mio primo anno di liceo quando mi è stato proposto di partecipare a un concorso con un racconto. Avevo 15 anni e la voglia e il coraggio che servono per iniziare a percorrere un sogno. Non l’ho vinto il concorso ma mi dico sempre che ho vinto comunque, perché senza di esso non avrei capito di come io necessiti questa realtà che si crea intorno a me e di come stia bene quando scrivo. Non ho mai smesso da quel giorno. E con il tempo sicuramente sono cresciuta e in me sono maturati lo stile, le conoscenze, le idee.
È giusto cambiare ma a volte è più bello rimanere bambini. Io quello spirito bambino ce l’ho ancora e penso di averlo per sempre.
Vivano i sogni e chi ci crederà veramente.

Si cambia,

per non poter essere quello che

si vorrebbe essere rimasti,

per dimenticare quello che

non avremmo voluto modificare.

Si cambia,

in verità solo perché non ci è

permesso di venir consevati:

si preferirebbe rimanere uguali,

perché l’uomo ama sussistere.

Si cambia,

come la luna ha le sue fasi, bensì

ogni persona è avida nel persistere,

tuttavia non si può essere

sempre pieni, sempre belli e nuovi.

Si cambia,

perché si è tenuti  ad essere crescenti ma

si è remissivi alla propria reminiscenza:

per non cadere in prescrizione,

nondimeno capita di guastarsi di rimorsi.

Si cambia,

si perde, si viene dissipati sotto fallo proprio,

anteponendoci -ombre del nostro passato- calanti,

eppure non si vuole star male, non si vuole

pensare che si stava meglio come si stava.

Si cambia,

perché così bene non ci si può più stare:

bene transitorio, spasimo oltremodo durevole;

scusiamo ed ignoriamo il passato,

per non dover rimembrare, non poter più rievocare.

Si cambia,

sì, ma la nostalgia permane e ci incita

in vano a ritornare, diventa comandante,

testa delle nostre più grandi ambizioni.

Si cambia,

perché l’ambizione più alta è recuperare

quella realtà che non torna, tempi che

mai sono stati ambiti e mai hanno ambito altro.

Si cambia,

perché non ci resta che andare avanti,

perché magari tutto quello si ripropagherà.

Si cambia,

nella speranza di non dover più farlo,

nella speranza che sia l’ultima volta,

nella speranza di essere talmente lontani

dal bello, da non sentirlo o da averlo escluso

così eccezionalmente da poterlo ritrovare,

come se fosse la prima volta e

come se si potesse scegliere

di non dover cambiare più.

Il mercato della grazia – Camilla Caldelli

Al mercato c’erano due donne una mamma e una figlia, ma al mercato non c’erano solo moltitudini di compratori come anche esse erano, o solo verdure o solo frutti. No, al mercato spesso ci si dimenticava di guardare loro, i poveri venditori! Ah, se qualcuno riuscisse mai a guardarli negli occhi, proverebbe sicuramente pena per loro. Ma i compratori erano stati abituati a fare affari, a pensare al risparmio tanto da soffocare a volte la stessa qualità dei prodotti. Le due donne avevano avuto un’idea, avevano guardato oltre l’acquisto, intercettato il lavoro, lo sforzo di ogni povero venditore. Non era giusto non degnarli nel compensare ai loro pesanti carichi. Così hanno voluto fare qualcosa di piccolo, per marcare la loro riconoscenza.
Il primo era un venditore di pomodori, giovane, forse lavorava fin da piccolo con suo padre in questo enorme mercato. La donna, fatta la sua richiesta, era pronta per pagare con i suoi più belli 20 denari. Il ragazzo ha sgranato gli occhi, e con la mano si è precipitato a rifiutare una tale somma. Superava semplicemente di 3 denari il dovuto pensava l’altra donna, eppure al giovane venditore quella sembrava un’enormità. La donna più saggia insisteva e non si lasciava dire di no. D’altronde che senso aveva rifiutare un premio? Il ragazzo non aveva altra scelta, umilmente ha accettato, ringraziando più volte, gli occhi ora pieni d’amore e delle parole così piene di ammirazione. Come cambiare la giornata a una persona. Così poco, pensava la figlia. Dovevano sperimentare ancora questa magia del donare!
Il secondo, un po’ più in là con l’età, vendeva fichi, il frutto preferito della donna saggia. L’altra pensava che all’incirca avrebbe visto la scena ripetersi. Quando la mamma ha offerto il doppio del dovuto al venditore, prima c’è stato stupore, non ci credeva, ma la donna incalzando, gli ha fatto capire che era proprio quello che intendeva fare, perché lui se lo meritava. “Siano tutti i miei clienti come lei Signora” disse l’uomo arrivato al punto di commuoversi. Le due donne, soddisfatte e toccate anche loro, si sono quindi spostate pronte a donare ad altri ancora. Incredibile! Quello che davano le faceva persino più contente di quello che stavano acquistando.
Ecco il terzo uomo, il venditore appassionato e travolgente “Hai già comprato i pomodori signorina? Ma dei miei non li assaggiati sennò avrebbe comprato questi! Assaggi e mi dica se mi sbaglio..”
La donna più saggia non aveva bisogno di farsi convincere e ha così comprato ancora, ulteriore pomodori, offrendo ancora una volta una somma più alta del prezzo stabilito. Lui non capiva, la donna ripeteva che andava bene così, che non voleva nessun denaro indietro ma l’uomo non voleva ascoltare. Da bravo commerciante ha restituito il resto dicendo “Senta, oggi paga il giusto ma se torna domani mi può offrire un caffè.” Incamminandosi da un’altra parte la madre disse “Vedi figlia mia, c’è gente che non sa proprio accettare!”
Come quarta persona, una vecchia donna, quella che conosce un po’ tutti, tanto burlona. Al momento di pagare la donna saggia arrotonda il prezzo in eccedenza, lasciando l’esperta venditrice confusa. Pensava di aver fatto male i calcoli o di essersi espressa in modo che la compratrice di susine non avesse ben compreso. No, era la venditrice che non aveva capito, si vede che non ci era abituata. Una cosa del genere non l’aveva mai vista ma se n’è uscita con un “Va bene, faccia lei..però poi son problemi suoi Signora!”
Che strano modo di ricevere, quasi accusando il benefattore di aver commesso un errore.
Ecco lì, l’ultima bancarella, quella con le pesche. Il mercato stava per chiudere e tutta la merce per essere rimessa nei carri ma le due donne sono arrivate giusto in tempo. Hanno chiesto un tot di frutta e dato i denari. Subitamente la venditrice stava per riconsegnare quello che non le spettava. La donna saggia, come in tutte le precedenti donazioni, ha dovuto spiegare che non voleva il cambio e l’altra disarmata non poteva che tenere tutto il pagato. Veloce com’era giusto che fosse, la venditrice non ha lasciato che quest’atto di generosità la paralizzasse e perciò ha deciso di infilare nella busta della signora compratrice una quantità aggiuntiva di pesche in modo che equivalessero ai denari che le erano stati offerti in più.
Il mercato era finito ma la figlia della donna generosa era un po’ perplessa “Ma perché hai accettato quelle che ti ha messo in più? Così non ha funzionato il gioco!”
“Dobbiamo imparare a ricevere no? Io ho saputo dare ma ho saputo anche ricevere indietro..”
La figlia solo in questo momento aveva capito l’importanza del tutto, si era sentita nel giusto fino a lì ma sull’ultimo non riusciva ad essere soddisfatta. Ora aveva capito cosa significasse donare e non aveva a che fare con l’orgoglio, con il dimostrarsi superiori ma con l’umiltà di dare e di porsi alla pari, ovvero di essere pronti, talvolta anche noi, ad esser colti a sorpresa.
Il bene sta in tutti e la condivisione è la più sublime espressione di tale virtù.